I PINHDAR si defi­ni­sco­no “crea­to­ri di real­tà paral­le­le” e sono sta­ti defi­ni­ti band trip-hop di rife­ri­men­to in Italia. Pur ispi­ra­ti dal­la tra­di­zio­ne del­l’a­rea Bristol (Portishead, Massive Attack) vie­ne rico­no­sciu­ta loro una for­te per­so­na­li­tà. Il disco è una rifles­sio­ne su dove sta andan­do l’umanità e su cosa si può anco­ra fare per far bril­la­re una scin­til­la sul­le oscu­re acque in cui sta spro­fon­dan­do il Pianeta. Musicalmente fon­do­no rit­mi­che pro­fon­de tipi­che del trip hop a tra­me chi­tar­ri­sti­che dark wave, river­be­ri dream pop ed avvol­gen­te elet­tro­ni­ca sin­te­ti­ca. Nel disco stra­ti­fi­ca­no il loro suo­no in oni­ri­ci pae­sag­gi dise­gna­ti da chi­tar­re e synth che cir­con­da­no la voce e gli spo­ken di Cecilia. Il duo si esi­bi­sce live accom­pa­gna­to da un bat­te­ri­sta e con la pro­ie­zio­ne dei poten­ti e sug­ge­sti­vi visual audio-reat­ti­vi rea­liz­za­ti da Fabio Volpi.

• Web
• Facebook
• YouTube