La 3 gior­ni di Bari – dopo 5 anni dall’ultima edi­zio­ne del 2017 – è sta­ta un’edizione arti­co­la­ta, ric­ca, indi­men­ti­ca­bi­le. Il Medimex ha ripor­ta­to a Bari l’attenzione dell’industria musi­ca­le ita­lia­na, ha espres­so posi­zio­ni, idee e note suo­na­te al dibat­ti­to ita­lia­no sul­lo spet­ta­co­lo e sul­la fase che sta affrontando.

Gli Incontri con Truppi, Woody Woodmansey, Shablo, Venerus, Rancore e Diodato ospi­ta­ti nell’incantevole Teatro Kursaal Santalucia e con Denis O’Regan, al Teatro Margherita, han­no accom­pa­gna­to il pub­bli­co del festi­val, l’hanno diver­ti­to, appas­sio­na­to, sorpreso.


E poi i con­cer­ti, quel­li dei puglie­si a Torre Quetta, Radicanto, Nidi D’Arac, Folkatomic, Après la Classe, Rachele Andrioli, Giovanni Angelini, Fabio Accardi & FabCrew, Sentinelle, Gaia Gentile, Red Room, Mr. Bricks, Marco Cassanelli and Deckard e infi­ne gli ingle­si The Chemical Brothers. Lo spet­ta­co­lo puro.



Dopo Taranto, il viag­gio del Medimex si è per­fet­ta­men­te con­clu­so, a Bari, por­tan­do­ci a risco­pri­re una cit­tà, un festi­val, un pub­bli­co, gene­ro­si, par­te­ci­pi, vitali.